Il nuovo quadro statunitense sulle stablecoin rimette al centro la competitività europea. Bruxelles valuta come coordinare l’euro digitale con gli emittenti privati, l’innovazione dei pagamenti e le tutele per utenti e sistema bancario.
Negli Stati Uniti è stato approvato un quadro federale per le stablecoin che definisce regole di emissione, supervisione e requisiti prudenziali. La mossa rafforza il mercato americano dei pagamenti digitali e spinge l’Unione Europea a interrogarsi su tempistiche e design dell’euro digitale — la versione elettronica della moneta di banca centrale — e sul modo in cui questo dovrà convivere con le stablecoin denominate in euro già disciplinate dal MiCA.
Perché è rilevante per l’Europa
- Competitività: se gli USA offrono certezze regolamentari agli operatori, attraggono investimenti e talenti. L’UE vuole evitare un disallineamento che penalizzi PSP, fintech e banche europee.
- Coordinamento pubblico–privato: l’euro digitale non sostituisce i pagamenti privati. La domanda è come integrare wallet e stablecoin regolamentate con l’infrastruttura dell’eurosistema.
- Tutela e stabilità: bisogna bilanciare innovazione, protezione dei consumatori e salvaguardia dei depositi bancari, evitando spostamenti improvvisi di liquidità.
Cosa potrebbe cambiare nella strategia UE
- Roadmap e priorità
Possibile riallineamento del calendario: accelerare i lavori su standard di interoperabilità e casi d’uso ad alta utilità (pagamenti P2P, ecommerce, point-of-sale, rimesse), lasciando ad una fase successiva funzioni più avanzate. - Design dell’euro digitale
- Limiti di detenzione flessibili per ridurre il rischio di disintermediazione.
- Funzionalità offline e pagamenti istantanei per aumentare l’adozione.
- Privacy by design: protezione dei dati per piccoli pagamenti, con controlli proporzionati contro abusi.
- Ruolo degli intermediari
Rafforzamento del modello intermediated: banche e PSP come front-end per onboarding, KYC, assistenza e innovazione su wallet e servizi a valore aggiunto. - Spazio per le stablecoin in euro
Chiarezza sull’uso di token regolamentati in euro per casi retail e B2B (settlement, tesoreria, commercio internazionale), purché rispettino requisiti di riserve, trasparenza e gestione del rischio. - Integrazione con schemi esistenti
Interoperabilità con instant payments, QR e carte; API comuni per merchant e gateway; regole tecniche uniformi per ridurre i costi di accettazione.
Impatti per operatori e utenti
- PSP/Fintech: più spazio per wallet conformi, stablecoin “compliant” e servizi cross-border a basso costo.
- Banche: opportunità su servizi di custodia, tokenizzazione dei depositi e acquiring; necessità di rivedere strategie di funding e pricing.
- Imprese e merchant: pagamenti più rapidi e regolati, con costi e chargeback potenzialmente inferiori.
- Cittadini: maggiori opzioni di pagamento digitali, con garanzie di sicurezza e privacy.
Cosa tenere d’occhio
- Test tecnici e piloti sull’euro digitale (wallet, offline, interoperabilità).
- Evoluzioni regolamentari su stablecoin significative e requisiti di riserva.
- Adozione reale presso merchant e uso quotidiano da parte degli utenti.
- Collaborazioni tra banche, circuiti di pagamento e big tech europee.
Conclusione
La spinta normativa americana rende più urgente per l’Europa definire una strategia coerente che metta a sistema euro digitale, stablecoin regolamentate e pagamenti istantanei. Il punto non è scegliere tra pubblico e privato, ma farli lavorare insieme in un’architettura sicura, competitiva e utile alle persone.


