Legge USA sulle stablecoin: l’UE rivede la strategia per l’euro digitale

Marco Italiani

Agosto 24, 2025

Agosto 24, 2025

Marco Italiani

Legge USA sulle stablecoin: l’UE rivede la strategia per l’euro digitale

Il nuovo quadro statunitense sulle stablecoin rimette al centro la competitività europea. Bruxelles valuta come coordinare l’euro digitale con gli emittenti privati, l’innovazione dei pagamenti e le tutele per utenti e sistema bancario.

Negli Stati Uniti è stato approvato un quadro federale per le stablecoin che definisce regole di emissione, supervisione e requisiti prudenziali. La mossa rafforza il mercato americano dei pagamenti digitali e spinge l’Unione Europea a interrogarsi su tempistiche e design dell’euro digitale — la versione elettronica della moneta di banca centrale — e sul modo in cui questo dovrà convivere con le stablecoin denominate in euro già disciplinate dal MiCA.

Perché è rilevante per l’Europa

  • Competitività: se gli USA offrono certezze regolamentari agli operatori, attraggono investimenti e talenti. L’UE vuole evitare un disallineamento che penalizzi PSP, fintech e banche europee.
  • Coordinamento pubblico–privato: l’euro digitale non sostituisce i pagamenti privati. La domanda è come integrare wallet e stablecoin regolamentate con l’infrastruttura dell’eurosistema.
  • Tutela e stabilità: bisogna bilanciare innovazione, protezione dei consumatori e salvaguardia dei depositi bancari, evitando spostamenti improvvisi di liquidità.

Cosa potrebbe cambiare nella strategia UE

  1. Roadmap e priorità
    Possibile riallineamento del calendario: accelerare i lavori su standard di interoperabilità e casi d’uso ad alta utilità (pagamenti P2P, ecommerce, point-of-sale, rimesse), lasciando ad una fase successiva funzioni più avanzate.
  2. Design dell’euro digitale
    • Limiti di detenzione flessibili per ridurre il rischio di disintermediazione.
    • Funzionalità offline e pagamenti istantanei per aumentare l’adozione.
    • Privacy by design: protezione dei dati per piccoli pagamenti, con controlli proporzionati contro abusi.
  3. Ruolo degli intermediari
    Rafforzamento del modello intermediated: banche e PSP come front-end per onboarding, KYC, assistenza e innovazione su wallet e servizi a valore aggiunto.
  4. Spazio per le stablecoin in euro
    Chiarezza sull’uso di token regolamentati in euro per casi retail e B2B (settlement, tesoreria, commercio internazionale), purché rispettino requisiti di riserve, trasparenza e gestione del rischio.
  5. Integrazione con schemi esistenti
    Interoperabilità con instant payments, QR e carte; API comuni per merchant e gateway; regole tecniche uniformi per ridurre i costi di accettazione.

Impatti per operatori e utenti

  • PSP/Fintech: più spazio per wallet conformi, stablecoin “compliant” e servizi cross-border a basso costo.
  • Banche: opportunità su servizi di custodia, tokenizzazione dei depositi e acquiring; necessità di rivedere strategie di funding e pricing.
  • Imprese e merchant: pagamenti più rapidi e regolati, con costi e chargeback potenzialmente inferiori.
  • Cittadini: maggiori opzioni di pagamento digitali, con garanzie di sicurezza e privacy.

Cosa tenere d’occhio

  • Test tecnici e piloti sull’euro digitale (wallet, offline, interoperabilità).
  • Evoluzioni regolamentari su stablecoin significative e requisiti di riserva.
  • Adozione reale presso merchant e uso quotidiano da parte degli utenti.
  • Collaborazioni tra banche, circuiti di pagamento e big tech europee.

Conclusione

La spinta normativa americana rende più urgente per l’Europa definire una strategia coerente che metta a sistema euro digitale, stablecoin regolamentate e pagamenti istantanei. Il punto non è scegliere tra pubblico e privato, ma farli lavorare insieme in un’architettura sicura, competitiva e utile alle persone.